Il Ponte Scandicci A.S.D. podistica

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20 luglio 2014: IL PONTE SCANDICCI SI LAUREA SQUADRA CAMPIONE NAZIONALE UISP DI CORSA IN SALITA

lunedì 6 febbraio 2012

Il Marocco scopre il "Marrakech Express" pontino..

Di
Andrea
Canale
Marrakech è indescrivibile. Un coacervo (accozzaglia...n.d.r.) di colori, suoni, rumori, odori, profumi, che nessun racconto, nessuna cartolina, nessuna foto può riuscire minimamente a rappresentare quella realtà. Un altro mondo, un’altra vita, piena zeppa di contraddizioni peraltro, che percepisci appena esci dall’aereo.
La cena del sabato decidiamo di consumarla nel miglior ristorante della città; d’altra parte i miei due amici, reduci dall’unica gara conclusa lo scorso anno a Madrid nei 10km, non vogliono rischiare pericoli intestinali proprio il primo giorno. Emanuele, mountain biker di livello e chiaramente ritroso alla corsa, ha deciso di seguire i miei consigli per chiudere dignitosamente la sua prima mezza; Marco, quarantunenne magro magro ma un po’ faticone, ha corricchiato una, due volte la settimana fino a tre settimane fa, poi malattie varie e soprattutto poca voglia lo hanno messo ai box… personalmente, dopo il personale di Torre del Lago, privo di grosse ambizioni.
Mangiamo con gusto le prelibatezze marocchine, beviamo due bocce di rosso squisito africano, rhum… l’atmosfera e l’ambiente sono soavi… eppure il pensiero è sempre quello… la gara di domani.
La mattina la sveglia è alle 7… mentre mi mangio il solito schifoso gel pre gara, Emanuele, sempre più teso, fiero si ingoia 4/5 datteri e Marco, al limite di rimettersi a dormire, agguanta una banana… gli occhi di loro, però, sono fissi su quelle tre magliette bianco rosse, su cui avevo con cura ed attenzione predisposto il pettorale con spille color oro… ed appeso ad un lato della stanza! Lì, in quel preciso istante, ogni mio dubbio è stato spazzato via… lì ho capito che tutti e tre avremmo fatto una grande gara…
Usciamo dal riad ed è molto freddo; 1km di corsetta e siamo sul viale della partenza… l’atmosfera è bellissima, un miscuglio di razze, soprattutto africane, lo speaker incomprensibile ma ammaliante, suoni diversi, odori diversi… si percepisce comunque che la gara è importante: per i runner marocchini la gara vale come qualificazione per l’olimpiade di Londra 2012 ed infatti la griglia dei top runner è immensa!!!
Il mio pettorale intanto vibra, le gambe, pur con 2 notti senza sonno, le sento scalpitare… ma si… decido di provarci almeno per i primi 10km… dopo lo sparo sono costretto a slalomeggiare per 1km che chiudo in 4 minuti esatti… i successivi 10km sono una sofferenza… con il cervello già estremamente soddisfatto del personale agguantato a Torre del Lago la settimana precedente(1h24'46"), il fegato indolenzito che mi ricorda il vino bevuto 8 ore prima, gli occhi appagati dalle immagini mai viste prima, il naso inebriato dagli odori dei Giardino della Menara, le orecchie sazie dei canti e degli incitamenti soprattutto dei bambini, tanti, marocchini… al 10km la svolta: una scena che mi ramarrà per sempre nel cuore… ristoro, prendo la bottiglietta d’acqua e come sempre la stappo, con il primo sorso mi sciacquo la bocca e lo sputo, svuoto per terra quasi tutto il resto, bevo l’ultimo sorso e getto la bottiglietta vuota per terra; accanto a me un atleta africano, prende la bottiglietta la stappa, beve il primo sorso, la ritappa, allunga e si avvicina ad un bambino tutto polveroso, gli passa la bottiglietta e questo l’accoglie con un sorriso indimenticabile… mi sono vergognato come un ladro ed ho preso a correre sempre più forte quasi volessi scappare dal mio gesto e pensando a mio figlio Gabriele, il quale neanche per la nutella lo vedo così contento!!!
Dal 12km al 18km ho corso i 6km più belli della mia vita podistica… passo 3,57 costante e senza sforzo, le mura bellissime di Marrakech a sinistra, le urla dei marocchini che mi incitavano, forse mi avevano scambiato per uno di loro, e poi un italiano davanti con la canotta Terramia, pieno di tatuaggi, fisico da atleta, che mi aveva passato al quinto ed era sempre stato davanti di almeno 3/400 metri… all’inizio avevo pensato: altro che coach Nucci, quelli di Terramia si che sono atleti, veri runner… guarda come corre disinvolto… al 18km sono quasi dietro di lui e lo vedo prendere un gel… quel gesto mi ha dato un’ulteriore carica, ho pensato che fosse cotto e l’ho passato…
Gli ultimi 3km ho dato l’anima… chiudendo l’ultimo km in 3’49”, la gara con il nuovo ed inimmaginabile personale di 1h24’05”(garmin) e con conati di vomito… all’arrivo acqua, arancio e un sacchettino di frutta secca: uvetta e datteri… Mi sentivo in debito… mi sono diretto barcollante e con i polpacci distrutti verso gli spettatori, ho cercato il bambino più polveroso e gli ho offerto quel poco… solo il suo sorriso mi ha rimesso al mondo!
Emanuele chiude con 1h45’ la sua prima mezza e Marco incredibilmente arriva dopo 2h3’… distrutti ma contenti… contenti come raramente li ho mai visti in 40anni!!
Per il resto della vacanzina, anche per due novelli, l’impresa di domenica è sempre stata al centro di ogni discorso… questa è la magia del podismo e dell’amicizia!!!

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