Il Ponte Scandicci A.S.D. podistica

Il Ponte Scandicci A.S.D. podistica
20 luglio 2014: IL PONTE SCANDICCI SI LAUREA SQUADRA CAMPIONE NAZIONALE UISP DI CORSA IN SALITA

lunedì 12 marzo 2012

L’ODISSEA DEL PONTE A SORRENTO...


...del 4, 5 febbraio e qualche giorno dopo
di Bruno Dei
Come i quattro amici al bar di Paoli, un gruppetto di podisti pontini una sera durante una conviviale post-corsa,  nel discutere del più e del meno si soffermarono sulla circostanza condivisa dell’affievolimento delle emozioni derivante dalla partecipazione alle domenicali scarpinate più o meno impegnative.
Fu così che nacque l’idea di organizzare un qualche cosa che rompesse con la consuetudine un po’ come la gita fuori porta dopo un inverno rintanato in casa per la cattiva stagione invernale.
Molteplici e piccanti furono le proposizioni, ma quello che prevalse  alla fine fu quello di riprovare a fare la mezza maratona di Sorrento 2012 dato che quella del 2011 era “andata buca” per effetto dei cumuli di rifiuti che ostruivano il percorso.
O fu per la curiosità di vedere se i rifiuti erano stati rimossi o per la serie che l’uomo non sbaglia mai, o per l’idea di correre in mezzo agli agrumi, o controllare se il Vesuvio non è più in grado di arrecare danni a Pompei dato che Pompei i danni se li procura da sé, comunque alla fine “il dado fu tratto” Sorrento 2012 e che nulla manchi per una vera avventura da emozioni forti.
Fu così che la solerte e fortissima organizzazione della Podistica Il Ponte di Scandicci in quattro e quattr’otto mette insieme podisti, accompagnatori, pullman,  alberghi, iscrizioni e tutto quello che necessita per l’occasione, compresi premi e cotillon per tutti.
Per non farsi mancare nulla viene organizzata una sorta di richiesta agli astri che influiscano sul clima in modo che il programma, ben pianificato, abbia a subire tutti quegli imprevisti impossibili anche da immaginare per rendere la spedizione una sorta di Odissea da ricordare per sempre.
Gli astri benevoli, fecero sì che già qualche giorno prima della partenza tutta Italia fosse sotto una coltre di neve tanta o poca che fosse comunque da creare allarme generalizzato su tutti i media.
Il caos generato anche per poco, fu tale che i treni, quei pochi in esercizio, avevano accumulato 5-8 ore di ritardo con lagnanze dei malcapitati viaggiatori lasciati sui binari senza assistenza e informazione.
Roma paralizzata ma invece di spalare la neve tutti erano in televisione l’uno contro l’altro a dire cosa fare purchè fosse fatto dagli altri. L’autostrada chiusa a tratti e la parte aperta, traffico fermo per il controllo delle catene a bordo dei mezzi in viaggio. Le previsioni del tempo annunciavano le prime prove dell’apocalisse prossima ventura e consigliavano di rimanere chiusi in casa cosicchè la gente spaventata faceva incetta di tutto svuotando gli scaffali dei supermercati per il timore di carestie prossime venture a seguito del ghiaccio previsto in ogni dove, dato che la temperatura doveva scendere a circa -20°.
Come se non bastasse la Russia ci ha chiuso il gas o meglio lo utilizzavano loro cosicchè per la paura di rimanere al freddo è stata disboscata tutta la pendice di Monte Morello soprastante della Chiusa a Legri. Le ramaglie lasciate sul pendio sarebbero sufficienti nella prossima primavera, per fare una “braciata” di rostinciana,  bistecche e salsicce da sollazzare tutto il circuito di podisti della Provincia di Firenze.
Venerdì 3 febbraio 2012, la televisione annunciava catastrofi in ogni dove, i morti per il freddo e le intemperie erano già più di 40, ma il peggio doveva ancora venire.
In questa funesta situazione i pontini si attendevano la rinuncia per sopravvenute cause di forza maggiore, all’avventura.
Qualcuna rinunciava nel presupposto che avendo sì implorato eventi straordinari, ma essendosi verificate condizioni eccezionali, ha ritenuto che gli astri non lo avessero né ascoltato né inteso.
Eccezione nell’eccezione dal quartier generale del Ponte in serata fu tuonato “Si parte con qualsiasi condizione metereologica” e “boia chi molla”.
Fu annunciata qualche pavida defezione, ma il nucleo dei “duri” ha retto senza inclinazione alcuna per cui tutti alle 6.15 al Comune di Scandicci per la partenza.
Alzatisi gli eroi temerari prima dell’alba del 4.02.2012, e, messo il naso fuori della finestra, realizzarono che la temperatura era polare, -10° circa. Nulla ormai poteva fermare i pontini, che approntate le borse e i bagagli, si sono incamminati verso i punti di ritrovo armati dal grande desiderio di come potrà andare a finire questa ardimentosa storia. Qualcuno per l’emozione di arrivare tardi, è arrivato alle 6.08 all’appuntamento delle 6.15 già anticipato rispetto alle 6.30 previste per la partenza. Sorpreso di non trovare nessuno e rintirizzito nelle membra e nella mente per il -8°, ha avviato a pensare che forse la gita era stata annullata nella notte o forse il punto di ritrovo era stato spostato sotto le logge del Comune o nel sottosuolo delle Torri Roger in costruzione.
Eseguiti i sopralluoghi con esito negativo non restava che telefonare a qualcuno che desse delucidazioni, avuto conferma “del sempre avanti prodi pontini” non è rimasto che attendere, avendo cura di correre intorno al palazzo comunale per evitare l’assideramento.
Alle 6.40 arriva il pullman e la spedizione prende avvio.
Sul pullman assieme al piacere della partenza per una mini vacanza, si respira l’aria e l’ansia se sarà possibile arrivare a Sorrento e in quale tempo e con quali inconvenienti, soste e code per la neve caduta negli ultimi giorni.
L’avvio sembra incoraggiante, ma arrivati in Valdichiana ci dirottano fuori autostrada in una area di servizio colma di camion e autoarticolati in mezzo alla neve in un ambiente lunare; è ancora buio la neve bianca illumina quale riflesso dei lampioni per quello che può un caos indescrivibile abbinato alla totale assenza di informazione rende il tutto criptico e di difficile decifrazione.
Fortuna vuole che il tutto è generato per il controllo delle catene a bordo.
Il viaggio riprende, per evitare altre soste gravide di pericoli, i pontini trattengono al massimo l’urea che per la paura si era depositata nella vescica gonfiandola in modo innaturale tanto che ultimato il tratto autostradale innevato, la sosta è stata richiesta o meglio urlata a gran voce. L’autista scampato il pericolo neve, temendo ora l’alluvione, prima di scendere, ha raccomandato a tutti di farla nel buco per evitare da parte dei podisti, il ripetersi della pessima abitudine della concimazione delle siepi.
Così come ogni viaggio alla fine ebbe approdo a metà del pomeriggio di sabato 4.02.2012 nel porto di Sorrento, ostello bramato dai Pontini.
Preso alloggio con le solite difficoltà generate dalla creatività dei pontini e dalla improvvisazione dei sorretini, il tutto sembrava aver trovato la giusta dimensione per portare a termine l’agognata prestazione della mezza maratona di 21,097 km.
C’era da ritirare i pettorali, il pasta party, da caricare i muscoli di carboidrati per il giorno successivo, il convegno di Stefano Baldini olimpionico di maratona, conoscere Sorrento e i Sorrentini.
Abbandonate le tensioni, i pontini trovarono modo di sperdersi e spargersi per Sorrento e dintorni alla ricerca dei Ciclopi e delle Meduse, ma senza successo qualcuno si imbattè in un babà, qualche altro in dei limoni a km 0 la maggior parte in un caffè napoletano.
Si fece così l’ora della cena; il pasta party era servito in piazza “calamarata” per tutti, ma potevano i nostri prodi rinunciare alla pizza e alla mozzarella? Pizzeria per tutti fu, chi raccontava dei record, chi pronosticava performance da guinness di primato, chi ammoniva sulle salite e le curve del percorso, chi raccomandava di partire prima dell’alba per scaldare i muscoli, chi avendo assistito alla presentazione degli allenamenti di Stefano Baldini, distribuiva una tabella allenamenti che prevedeva:
-          230 km a settimana di cui
- 100 di ripetute
- 100 di lunghi
- 30 di scatti
per poter vincere la gara dell’indomani.
Così dopo pasta, pizza e mozzarella tutti a letto!
La notte fra incubi, cattiva digestione della palla di pizza e mozzarella creatasi nello stomaco dei più ammorbidita dal vinello “nero di tufo”, insonnia per lo stress da attesa di eventi memorabili passa velocemente tanto che alle 6.30, ora fissata per la colazione, tutti i podisti erano già pronti vestiti, massaggiati e stirati in tutti gli arti. La tensione era alle stelle tanto che in albergo rimasero impressionati come potesse esser stata divorata una cesta di brioches in meno di 5 minuti.
La carica elettrica raggiunse livelli impressionanti nel viaggio per raggiungere la partenza situata a 20 km alle Terme di Castellammare di Stabia.
Ancorchè fosse prestissimo, tanto che nessuno potesse indicarci la strada, noi ci perdemmo. L’occasione fu propizia per capire finalmente a pieno cosa significhi “affogare in mezzo bicchier d’acqua”.
Gira e rigira, con un pullman di 12 metri, per stradette larghe al massimo 3 metri, la partenza di oltre 1000 podisti a noi risultava sconosciuta.
Qualcuno scese dal pullman qualche altro si informò e come tutte le storie, anche questa trovò il suo lieto fine.
L’elettricità scatenata dalla tensione emotiva fu tale che le lampadine del pullman rimasero accese tutto il tempo anche a motore spento e interruttori chiusi qualcuno parlò di “energia cosmica”.
Finalmente alle 9.00 di domenica 5.02.2012, si parte, il percorso, il mare, il Vesuvio imbiancato, le isole in lontananza e tutto il resto hanno fatto cornice al manipolo di pontini impegnati a cimentarsi su terreni inusuali.
La performance ha avuto risultati lusinghieri 1 ora e 23 il primo, 2 ore 22 l’ultimo, tutti arrivati cosicchè premi e regali per tutti.
Ancor meglio il proseguo abbuffata di pasta, pesce, limoncello e vino prima di rimettersi sulla strada del ritorno.
In pullman rilassante le membra ci fu una pausa di sopimento e come succede nelle sedute spiritiche qualcuno avviò ad invocare gli assenti.
Dal fondo si sentì venire una voce lontana che chiamava:
-          Vannucci Remo
-          Butini Maurizio
-          Farndi Antonella
-          E via via la voce sempre più sfocata continuava ad evocare nomi e gesta di chi non c’era.
Il richiamo fu così forte che con l’aiuto dell’oroscopo letto nella circostanza, si realizzò che Marte incontrava Venere nel trigono con la Luna per un giro di ballo, ma Giove che doveva suonare non era arrivato perché Saturno che lo doveva accompagnare era in sciopero per il freddo che gli avevamo chiesto di allestire anche Uranio chiamato in soccorso non era disponibile dato che era stato decretato sulla Terra il divieto di arricchimento da parte dell’IRAN e stemperato le scorie impoverite nelle acque dei mari e dell’Oceano Pacifico.
Per sopperire a contante assenze, qualcuno pensò di materializzare l’immateriale.
Accadde così grazie allo “spirito” dei pontini che:
a)      conclusero la maratonina di Sorrento con tempi ragguardevoli anche chi non c’era;
b)      un piatto con 500 kg di spaghetti cotti e conditi richiesto per il pranzo di un assente fu mangiato in pochi minuti.
È così che fra il naturale e il soprannaturale l’odissea pontina a seguito…..
Per allietare la scorribanda il Ponte aveva organizzato una ulteriore premiazione dal primo all’ultimo arrivato (25 anni) e dall’ultimo al primo (29 premi) e per esser certi che tutti fossero stati premiati, si fece un terzo giro con estrazione a sorte (31 premi) totale 92 premi.
Rientrati a Firenze, felici e contenti di aver trascorso un vero weekend ricco di emozioni tutti pensarono che tutto sarebbe finito lì e si apprestavano a riprendere il solito tran-tran.
Giunti a Scandicci, scesi dal pullman i pontini si guardarono intorno per vedere se un vecchio cane di antico pelo gli si facesse incontro.
Volto lo sguardo in ogni dove e non scorto alcunchè, i più solerti chiesero ai pochi passanti infreddoliti se avessero visto di lì a poco un cane o un animale simile aggirarsi randagio e sperso per le vie semideserte del paese o del contado.
Nessuno appalesò alcunchè uno gnomo sfrattato dal prato ove sono in costruzione le Torri Roger, intento nel trasloco, con voce roca e rotta dalla fatica farfugliò che Giunone per attenuare i rigori del gelo aveva trasfigurato un vecchio cane in stufa da riscaldamento che ora fa bella mostra da “expert” nel centro commerciale.
I pontini rattrappiti dal lungo viaggio in autobus, e scettici per natura, i più si avviarono verso casa, una compagnia picciola considerate le radici di provenienza antiche di darviniana elaborazione presi dalla curiosità si avviarono in direzione del centro commerciale.
Giunti in loco scorsero subito dalla vetrina che in bella mostra c’era la stufa ARGO smaltata e lucidata utile a intiepidire le spelonche ormai remote.
Un pontino fece notare che l’allestitore del negozio aveva accostato alla stufa un vecchio, ma forte, arco con delle frecce di legno massello appuntite al punto tale che avrebbero oltrepassato anche la pelle coriacea di un bisonte.
Un altro più perspicace arguì che tale accostamento rappresentava il trascorrere del tempo attraverso l’accostamento dell’antico al moderno dando così il senso del vissuto tempo per tempo, giorno per giorno, anno per anno e così via come una ruota che inesorabilmente gira compiendo in un’intera rotazione un anno e così il contagiri sottoinstallato oggi segna 2012 d.c.
Il più giovane della combriccola disse “s’avvedere se  funziona?”.
L’ultimo quasi a formare un coro aggiunse “io ho un RONSON a benzina AGIP” si può provare ad accenderla con questo.
Quello che nessuno farebbe mai da solo diventa facile in gruppo e fu così che l’arco e le frecce di legno finirono nella stufa e l’accendino fece il resto e la nuvola di fumo conseguente fece allarmare i commessi del centro commerciale e allontanare i pontini che decisero di tornare a casa.
Fu così che la miniodissea volse verso il termine per esaurimento dei beni strumentali ridotti in cenere. Per non farsi mancare nulla, qualcuno chiese con insistenza il seguito e gli astri si fecero sentire, ancora una volta ci avete invocato e ora aspettatevi tutto il maltempo che abbiamo approntato.
La settimana dal 5 all’11 febbraio un vero incubo: il polo nord rimanda al polo sud l’aria fredda, la Siberia si libera dei venti ghiacciati, a Trieste la bora viene scambiata per l’apertura della porta dell’inferno dantesco per il cambio dell’aria al lago di Cocito. Domenica 12.02 a Maiano anziché organizzare la solita gara settimanale, hanno predisposto la corso nella neve per il freddo, ai partecipanti hanno consegnato una maglia di pile per coprirsi meglio.
I pontini intenti a preparare la mezza maratona di Scandicci per il 19.02.2012, riunitisi per l’organizzazione, hanno rivolto lo sguardo al cielo e in coro hanno gridato “ora basta” ci siamo rotti tutto ha un limite la “dead line” è il 18.02.2012 poche parole ai buoni intenditori. Con rinnovata fiducia i pontini dopo lo sfogo si sono messi a lavorare alacremente con direttive precise:
-          donne alle torte
-          uomini alle righe
-          volontari con la bandierina in mano a indicare il percorso.
I vecchi dal canto del fuoco, con il veggio in mano data la carenza di gas, invocarono:
-          avete perso la tramontana
-          il grecale ha fallito
-          lo scirocco l’avete lasciato a Sorrento
-          il maestrale è a ripetizione alla Montessori
tornate a Sorrento nel 2013 a riprendere lo scirocco che vi siete dimenticati lì.
Virgilio nella tomba si è girato dall’altra parte bofonchiando, speriamo che questi strulli siano in grado di dare retta a chi ne sa più di loro.
Ulisse sentitosi vilipeso da questa odisseina scandiccese mormorò ripetete, ripetete e vedete di fare meglio la prossima volta.

Calato Dal Cielo

1 commento:

  1. ...belle parole grande bruno,mi viene ancor di più il rammarico di non aver potuto partecipare a questa bella gita,ma come mormorò ulisse,cercheremo di fare meglio la prossima volta con uno "strullo" in più...CIAO
    by iggiova

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