Di Stefano Cherotti
"Scrivere non è la mia specialità, buttare giù queste note mi spaventa
più che fare il Passatore, comunque ci provo."
"Confortato dal parere di tutti i miei amici e parenti che forse sarei arrivato al Passo della Colla, ma certamente non più in là (il meno convinto di arrivare forse ero proprio io), alle 3 mi metto in cammino verso Faenza.
Le gambe girano abbastanza bene, dopo 4 ore sono a Borgo San Lorenzo abbastanza in forze, ma sul ponte sulla Sieve un dolore fortissimo al tibiale anteriore (almeno penso si chiami cosi: Internet docet) di non mi ricordo che gamba mi fa pensare che il Passo della Colla l'avrei visto in sogno, ma fortunatamente una sosta, un massaggio di 5 minuti e passa tutto.
Poco fuori Borgo mi raggiunge Mario, che mi seguirà in macchina per tutta la corsa con i cambi, le vettovaglie e il conforto (si merita un monumento!).
Si sale la Colla, rigorosamente di passo, a parte qualche corsettina nelle parti in piano o in discesa, le gambe continuano a girare bene.
Al buio, la fila delle luci dei concorrenti (pile. lampade frontali, cappelli con led lampeggianti) formano uno scenario da fiaba!.
Poco dopo le 10 arrivo al caos del Passo della Colla, sono avvantaggiato dal fatto che grazie a Mario non devo perdere tempo a prendere la borsa col cambio, mi faccio una bella mangiata, e poi riparto per la discesa, e qui, dopo 2 chilometri di corsa, cominciano i problemi: vescica alla pianta del piede sinistro, solo fastidiosa, e dolori al collo del piede destro che praticamente mi impediscono di correre in discesa, comunque riesco a camminare bene a passo svelto.
È incredibile la gente che dopo mezzanotte è ancora per strada ad incitarci, i ragazzi che hanno istituito i "Punti di ristoro non ufficiale", in parole povere la partecipazione all'evento, che aiuta in maniera incredibile ad andare avanti.
Arrivo a Marradi che è quasi l'una: ancora 35 Km e la voglia di far festa è grande ma alla fine decido:
Vista l'ora tarda invece che telefonare cerco di spedire un SMS a tutti i miei ammiratori (o detrattori? sono rimasti tutti molto stupiti quando ho telefonato dal Passo della della Colla per dire che stavo puntando verso Marradi sui miei piedi, non in macchina) per rassicurarli: "arrivato a Marradi proseguo per Faenza"
e scopro che spedirlo dopo 65 Km è leggermente differente che spedirlo da casa in poltrona: dopo 10 minuti di tentativi finalmente riesco a scrivere testo e destinatari e a spedire il tutto e mi rimetto un cammino.
San Cassiano.... Fognano... Brisighella: stai a vedere che ce la faccio davvero!
3 Km. dal traguardo e mi ritrovo a correre: sono talmente stanco che se cammino casco in avanti, correre è l'unica modo per restare in piedi!
Sono a pochi metri dal traguardo, e li mi cede di schianto la gamba sinistra e corro il rischio di sfracellarmi, ma mi appoggio alla balaustra,
non casco, rassicuro la gente che non è stato un malore, e alle 6 e 50 incredibilmente taglio il traguardo di Faenza!
L'anno prossimo? La testa mi dice NO!, ma il cuore....
Il vero problema è che Mario è rimasto talmente entusiasta che l'anno prossimo lo vuole fare anche lui,
ci sara da cercare un altro per fare da ammiraglia."